Il fenomeno dell'eterna giovinezza

Il fenomeno dell'eterna giovinezza

Ultimo aggiornamento: 01 aprile, 2015

La copertina della rivista The New Yorker del mese di maggio 2010 mostrava un ragazzo con degli scatoloni che appendeva il suo diploma di laurea al muro della sua vecchia stanza nella casa di mamma e papà. La caricatura, anche se scherzosa, è un ottimo esempio di un fenomeno attuale, quello degli eterni adolescenti.

È sempre più frequente sentir parlare di uomini e donne sui trent’anni (e in alcuni casi anche di più) che non si sono ancora assunti la completa responsabilità di “essere adulti”. L’Ufficio per il censimento degli Stati Uniti rivela che nel 1970 il 77% delle donne e il 65% degli uomini sui 30 anni di età erano riusciti a terminare gli studi, andare a vivere da soli, essere indipendenti dal punto di vista economico, sposarsi e avere un figlio. Nel 2000, meno del 50% delle donne e un terzo degli uomini sui 30 anni avevano raggiunto gli stessi traguardi.

A questo punto, sorge spontanea una domanda: i giovani di oggi non raggiungono questi obiettivi perché non possono o, semplicemente, perché non hanno interesse a farlo? Cosa sta succedendo? Perché in quest’epoca le persone hanno più difficoltà a superare la fase dell’adolescenza? Allora, ci sono diversi fattori che potrebbero alimentare questa “moda” dell’eterna adolescenza. Uno dei principali è l’economia.

Derek Thompson, nel suo articolo Adulthood, Delayed: What Has the Recession Done to Millennials*?, rivela che il 49% delle persone di età compresa tra i 18 e i 34 anni ha accettato un lavoro solamente per pagare le bollette, il 35% è tornato a scuola per via della pressione economica e il 22% ha rimandato l’idea di avere un figlio a causa della recessione. Il costo dell’educazione universitaria è aumentato vertiginosamente negli ultimi 30 anni. Le tasse universitarie e la riduzione del valore delle proprietà contribuiscono a far svanire il desiderio di avere una casa propria e di costruire una famiglia. Anche se il giornalista fa riferimento alle statistiche di questo fenomeno negli Stati Uniti, è chiaro che alcuni aspetti e la tendenza in generale possono essere individuati anche in molte altre parti del mondo.

Altri individuano nelle forme di intrattenimento e nella cultura pop i responsbaili dell’eterna adolescenza. Mentre gli eroi del passato si sforzavano di prendere decisioni morali e di fare la cosa giusta, al giorno d’oggi i film, le serie televisive e i loro protagonisti esaltano uno stile di vita irresponsabile e squilibrato. Sempre meno persone tra i 20 e i 30 anni leggono un quotidiano, si interessano all’arte o a fare opere di carità.

Alcuni pensano che comportarsi come degli adolescenti fino ai 30 anni sia biologicamente normale. Secondo la psicologa infantile Leverne Antrobus, la neuroscienza ha dimostrato che lo sviluppo cognitivo di una persona continua dopo i 18 anni e che la maturità emotiva, il concetto di sé e il giudizio personale ne risentiranno fino a quando la corteccia prefrontale non si sarà sviluppata completamente. Oltre allo sviluppo cerebrale successivo a questa fase, anche l’elevata attività ormonale continua fino a dopo i 20 anni.

“L’idea che a 18 anni all’improvviso una persona diventi adulta non sembra del tutto certa”, afferma Laverne Antrobus che lavora alla Tavistock Clinic di Londra. Assieme ad altri psicologi ha riconosciuto che la tappa dell’adolescenza durerebbe fino ai 25 anni circa, età che dovrebbe dare inizio alla fase adulta.

Allo stesso modo, un altro fattore rilevante è l’aspettativa di vita dell’essere umano, la quale è cresciuta negli ultimi anni. Secondo uno studio recente, gli uomini vivono 11 anni di più e le donne 12 anni di più rispetto agli uomini e alle donne di quattro decenni fa. Questo aumento nell’aspettativa di vita ha prolungato la fase dell’adolescenza fino ai 25 anni e ha posticipato l’età pensionabile a dopo i 65 anni.

Allora, anche se non è ben chiara la causa che ha portato a prolungare la fase dell’adolescenza, qual è il vostro parere? Secondo voi è un fatto positivo o negativo? Se anche noi seguissimo questa tendenza, andremmo incontro ad un futuro migliore oppure avremmo meno possibilità di riuscire nella vita?

*Millennials: è un termine che fa riferimento alle persone nate negli anni ’80 e ’90, conosciute anche come “Generazione Y”.

Foto per gentile concessione di Kaponia Aliaksei.


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