Il pisolino ipnagogico di Dalí, funziona?

Il pisolino ipnagogico di Dalì è una tecnica fatta di micro-sonni che sembrano essere davvero efficaci nel far fluire i pensieri e per accendere la creatività. Ma funziona davvero? Ce lo svela un esperimento scientifico.
Il pisolino ipnagogico di Dalí, funziona?
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 09 gennaio, 2024

Esiste un tipo di riposo noto come pisolino ipnagogico di Dalí, pisolino creativo o pisolino a cucchiaio. In realtà, Salvador Dalí non fè stato l’unico a sfruttarlo, ma uno dei più famosi a farlo, sì. L’obiettivo: essere più creativi.

Sebbene anche Thomas Alva Edison sembri aver praticato il pisolino ipnagogico, Dalí ha perfezionato il metodo e lo ha diffuso più ampiamente. Loro, come tanti altri, erano convinti che dormire un po’, al momento giusto, fosse la chiave perché le idee tornassero a fluire e lo facessero con maggiore forza. Ci sono già prove scientifiche sul fatto che avevano ragione.

È noto che anche personaggi come Albert Einstein e Lewis Carroll praticavano regolarmente il pisolino ipnagogico. Coloro che usano questa risorsa affermano che è un’ottima opzione quando c’è un problema che non può essere risolto, quando c’è un blocco intellettuale di qualsiasi tipo o semplicemente quando vogliono essere più creativi. Vediamo di cosa si tratta.

Dammi due ore al giorno di attività e continuerò le altre ventidue nei sogni ”.

-Salvador Dalì-

cervello illuminato di blu
Il sonno ipnagogico si riferisce al tempo che intercorre tra il sonno leggero e il sonno profondo.

Sogni e allucinazioni ipnagogiche

Per capire cos’è il pisolino ipnagogico, dobbiamo prima parlare del sonno. Questo ha fondamentalmente due fasi: REM e non REM. REM è l’acronimo inglese del movimento rapido degli occhi. Pertanto, nel sonno REM tali movimenti si verificano, mentre nel sonno non REM, ovviamente, non ce ne sono.

A sua volta, la fase non REM, quando gli occhi sono calmi, è suddivisa in quattro fasi, a seconda della profondità del sonno:

  • Intorpidimento.
  • Sonno leggero.
  • Sonno leggero/profondo.
  • Fase di sonno profondo non REM.

Dopo queste fasi inizia la fase REM, che corrisponde a un sonno molto profondo. Ora, il termine “ipnagogico” è stato introdotto da L. Maury e si riferisce al momento del “sonno sveglio”. Ciò corrisponderebbe alle fasi due e tre del sonno non REM: sonno leggero o sonno leggero/profondo.

Se una persona si sveglia in queste fasi, è probabile che alcune immagini oniriche persistano nello stato cosciente. In effetti, è relativamente comune che in questo momento si verifichino allucinazioni uditive, visive o tattili. Il punto è che diversi geni hanno scoperto che questa fase potrebbe anche essere molto redditizia.

La siesta ipnagogica di Dalí

Salvador Dalí ha scritto un libro intitolato 50 segreti magici per dipingere. Lì ha proposto il suo famoso pisolino ipnagogico. La sua applicazione è suddivisa in cinque fasi:

  • Siedetevi su una poltrona con braccioli.
  • Portate in mano un cucchiaio di metallo pesante.
  • Posizionate una piastra di metallo capovolta e sotto la mano che teneva il cucchiaio.
  • Quando si raggiunge lo stato di “sleep it“, la chiave cade dalla mano, andando a sbattere contro la piastra metallica e producendo un grande rumore. È ora di svegliarsi.

Come potete vedere, non si direbbe un metodo per fare un bel pisolino, ma piuttosto per prevenirlo. In ogni caso, da Aristotele a Edison concordarono con Dalí che questa improvvisa interruzione del sonno era molto benefica in termini di creatività. Ma lo è davvero?

Uomo che fa un pisolino ipangogico
Il pisolino ipnagogico può funzionare bene contro i blocchi mentali.

Il pisolino ipnagogico e un esperimento rivelatore

Un gruppo di scienziati del Paris Brain Institute ha deciso di mettere alla prova il famoso pisolino ipnagogico di Dalí. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla famosa rivista Science Advances.

Gli scienziati hanno reclutato 103 persone sane, che si erano addormentate normalmente. Tutti i partecipanti avevano il compito di risolvere 10 problemi matematici, dopo aver ricevuto due regole per risolverle; una terza regola è stata loro nascosta.

Dopo un po’ dall’inizio dell’esperimento dovevano fare una pausa e, se possibile, dormire. Chi dormiva doveva tenere in mano un bicchiere e svegliarsi se cadeva. Allo stesso tempo, i partecipanti sono stati monitorati utilizzando uno scanner cerebrale.

Analizzando i risultati, si è visto che chi aveva fatto un sonnellino ipnagogico di almeno 15 secondi aveva triplicato la possibilità di trovare la regola nascosta dei problemi matematici. Questo fenomeno non è stato osservato né in chi non dormiva, né in chi raggiungeva la fase REM del sonno. Apparentemente, Dalí sapeva esattamente di cosa stava parlando.

La scienza non sa ancora perché questo effetto si verifichi durante una fase del sonno. Tuttavia, è chiaro che accende la scintilla della creatività e che chiunque può trarne beneficio.


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