Perché le emozioni ci influenzano più della ragione?
Gli esseri umani sono un’insieme di percezioni, emozioni, sentimenti e pensieri. Tutti questi elementi formano un’unità, e questa unità dà come risultato il nostro modo di essere e di agire nel mondo. La nostra mente è straordinaria e molto abile nel guidare il nostro comportamento, sia per condurlo verso il bene sia verso il male. Grazie alla mente, portiamo a termine tutti i processi di pensiero razionale, ma anch’essa si lascia influenzare da forze incredibilmente potenti: le emozioni .
Possiamo quindi dire di essere fatti di ragione ed emozione. Due forze che a volte ci spingono verso la stessa direzione, ma che altre volte si scontrano e ci obbligano a prendere una decisione. Possiamo decidere di ascoltare il nostro cuore oppure di seguire in modo più razionale l’elenco dei pro e dei contro.
“Quanto maggiore è la nostra apertura verso i nostri sentimenti, più saremo in grado di leggere quelli degli altri.”
-Daniel Goleman-
La maggior parte delle ricerche che hanno studiato il processo decisionale assicura che, in generale, sono le emozioni a vincere. Questo si verifica principalmente perché la ragione occupa un livello superiore nella scala di elaborazione delle esperienze soggettive. Per questo motivo, abbiamo bisogno di più esperienza, più tempo e un grado maggiore di abilità per costruire motivazioni razionali, cosa che non si verifica con le emozioni.
Le emozioni: eteree come l’aria e pericolose come lo zolfo
Il significato etimologico di “emozione” è “movimento o impulso”, “ciò che mi muove verso”. Le emozioni sono esperienze soggettive che ci spingono ad agire. Nascono fondamentalmente dalle nostre percezioni di fronte al mondo, piuttosto che da un ragionamento vero e proprio. Per esempio, una cosa che percepiamo come benefica, ci scatenerà emozioni gradevoli, e viceversa.
Molti dei comportamenti umani dipendono dalle emozioni. Queste, dunque, possono essere trascendentali o avere un peso molto rilevante nelle decisioni che prendiamo. Anzi, potremmo dire che, in generale, sono determinanti.
La paura, per esempio, è un’emozione molto potente, secondo lo psicologo Rob Yeung. Per questo motivo, viene utilizzata molto spesso dai mezzi di comunicazione ed è un’efficace strategia politica. Allo stesso modo, la vergogna e l’orgoglio sono emozioni che rendono l’essere umano molto manipolabile.
Esploriamo l’origine delle emozioni
In teoria, le emozioni non sono determinanti, ma la verità è che possono essere decisive. Sono intrinseche nell’essere umano ed influenzano le sue opinioni e scelte nella vita. Non possiamo negarle, ma solo imparare a identificarle e a canalizzarle, per il nostro bene.
Ogni giorno assistiamo a diversi esempi che ci dimostrano come le emozioni dominino buona parte del comportamento umano. Per esempio, quando pensiamo che dovremmo essere più pazienti, ma poi arriva il momento di dover stare in fila o di aspettare una persona in ritardo e ci dimentichiamo subito del nostro buon proposito.
Le emozioni, in generale, vengono rette da fattori a noi sconosciuti. Non sappiamo esattamente perché ci arrabbiamo così tanto quando ci servono un caffè troppo freddo, quando in realtà non è una cosa così importante. E non capiamo nemmeno perché abbiamo così tanta paura di parlare in pubblico, per esempio, quando in realtà abbiamo la situazione sotto controllo.
La verità è che il potere delle emozioni è dato proprio dal fatto che la loro origine e il loro sviluppo sono indefiniti. Fanno parte di un’area di noi stessi che molto spesso ci è sconosciuta e incomprensibile. Tuttavia, in fondo, ogni emozione non fa altro che dare voce ai nostri istinti… L’istinto di conservazione, di preservazione della specie, di difesa, di attacco, ecc.
Ragione ed emozioni sono due mondi completamente diversi?
La verità è che non c’è un confine netto che separa la ragione dall’emozione. In realtà, si tratta di due dimensioni dell’essere umano che agiscono sempre insieme. Le emozioni danno luogo a certi pensieri, e i pensieri, a loro volta, fanno nascere determinate emozioni.
Tutte le emozioni sono, in un certo senso, “pensate”. Quando sono meno razionali, saranno più confuse e imprevedibili. Quando sono emozioni più razionali, invece, ci permettono di vivere la realtà in modo più profondo ed equilibrato. L’emozione che non viene mediata dalla ragione può portarci a vedere la realtà in modo distorto.
Nemmeno le persone che si definiscono “altamente razionali” possono sfuggire a questa logica. Se ci fate caso, il fatto di voler negare alle emozioni l’accesso alla nostra vita probabilmente è dato dal timore di perdere il controllo, che è a sua volta una paura.
Allo stesso modo, immaginare azioni nate dalla pura emozione, senza un filo di razionalità, sarebbe assurdo. L’essere umano non può rinunciare completamente all’attività mentale, a meno che sia affetto da una lesione cerebrale o limiti le sue funzionalità attraverso l’uso di sostanze chimiche.
Raggiungere l’equilibrio tra mente e cuore
Le emozioni non sono cavalli agitati e incontrollabili a cui dobbiamo mettere delle redini. Fanno parte di noi in quanto esseri umani e rientrano in un prezioso bagaglio soggettivo che contribuisce a dare significato al nostro mondo. Non devono per forza essere “sradicate” né negate o sottovalutate.
Avremo raggiunto un punto di equilibrio quando saremo in grado di prestare attenzione a ciò che sentiamo, non per difenderci dalle emozioni, ma per canalizzarle in modo che ci siano favorevoli. Questo significa che, se abbiamo paura, la cosa migliore è riconoscere quella paura, esplorarla e, perché no, trasformarla in un punto di forza a nostro favore. Se avete paura di parlare in pubblico, forse potete ideare degli strumenti tecnologici che vi aiutino ad affrontare questo timore.
Le emozioni ci influenzano più della ragione perché hanno origine in una zona del nostro cervello più primitiva e, pertanto, più profonda. Rappresentano la base di tutto ciò che siamo. La ragione, invece, è come un pennello con cui possiamo delineare i contorni di quelle emozioni, per calmarle e permettere che ci aiutino a migliorare la nostra vita.