Millennial e matrimonio: mi vuoi sposare?

Per tutti coloro che pensano che la fatidica domanda “mi vuoi sposare?” stia per scomparire, in questo articolo vi illustriamo alcuni dati che provano il contrario. Il matrimonio non sta scomparendo, anche se si trova a dover affrontare cambiamenti importanti che cercheremo di analizzare
Millennial e matrimonio: mi vuoi sposare?
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Scritto Sonia Budner

Ultimo aggiornamento: 02 gennaio, 2023

Il matrimonio non è in declino, ma viene solo posticipato. Questo è quanto emerge da diverse statistiche e studi portati avanti in merito alla relazione tra millennial e matrimonio. Le nuove generazioni non hanno perso interesse verso l’idea di sposarsi, ma hanno semplicemente cambiato il come e il quando.

Le coppie di millennial credono ancora nel matrimonio, anche se raramente decidono di sposarsi prima di almeno sei anni di relazione.

Già la generazione precedente ai millennial aveva cominciato ad allungare i tempi; una tendenza imitata anche dai giovanissimi di oggi. Questo tempo necessario per conoscere meglio sé stessi e il proprio partner sembra essere diventato una vera e propria garanzia per evitare che il matrimonio fallisca.

In fondo, molti millennial sono figli di genitori divorziati; un aspetto per nulla secondario se si vuole comprendere il perché al giorno d’oggi i tempi prima del fatidico “sì” si siano tanto allungati. Aspetto di rilievo da considerare è naturalmente anche quello economico.

Per evitare la situazione “stringi cinghia” del matrimonio e della costruzione di una famiglia, i giovani di oggi preferiscono prima dedicarsi alle proprie carriere professionali. Quello che potrebbe essere visto come un atto egoistico, evidenzia in realtà un profondo senso di responsabilità di fronte alla prospettiva di crescere dei bambini in un mondo tanto competitivo come quello attuale.

Ragazza al computer

Millennial e matrimonio, parliamo di statistiche

Ciò che emerge dalle statistiche pubblicate dal New York Times è che i giovani della cosiddetta generazione Y aspettano sempre di più prima di sposarsi. Negli Stati Uniti, nel 2018 l’età media per sposarsi è stata di 30 anni per i maschi e 28 per le femmine.

Oltre a questo, la percentuale di persone che hanno deciso di convolare a nozze è diminuita del 25% rispetto ai giovani degli Anni ’70.

Al contrario di quanto accadeva fino a qualche decennio fa, le giovani coppie investono molto più tempo nel consolidare le relazioni o nel decidere di andare a convivere prima di sposarsi. Le statistiche ci dicono anche che la maggior parte delle persone che guadagnano meno di 30.000$ all’anno ritengono la propria situazione economica un freno nei confronti del matrimonio.

La realtà è migliore di quanto sembra

Al di là del fatto che le statistiche possano apparentemente suggerire uno scenario molto pessimista, una lettura approfondita dei dati suggerisce in realtà un cambiamento profondo, ma anche responsabile nella relazione tra millennial e matrimonio.

Secondo la ricercatrice Stephanie Coontz, quando i giovani millennial raggiungono la mezza età, l’80% di loro si è già sposata. Pressappoco la stessa percentuale di 50 anni fa. A cambiare, come abbiamo visto, è semplicemente l’età in cui ci si sposa.

Coppia abbracciata millennial e matrimonio

Donne millennial e matrimonio

Uno dei fattori che sembra influire in modo determinante su tutti gli aspetti appena approfonditi è il nuovo ruolo faticosamente guadagnato dalle donne negli ultimi decenni. Rispetto alle loro madri e alle loro nonne, le giovani millennial non sono cresciute con l’obiettivo finale del matrimonio.

Per la prima volta nella storia, le donne stanno spostando la propria attenzione da un matrimonio come proposito di vita a un matrimonio “di qualità” come obiettivo finale. Sposarsi e basta non è più lo scopo delle giovani donne di oggi, che quando decidono di affrontare questo passo cercano prima un partner che garantisca loro un rapporto felice e duraturo. Anche a livello societario il matrimonio ha smesso di essere il punto di snodo fondamentale con il quale “valutare” i raggiungimenti di una persona.

Matrimoni di qualità

Per tutti quelli che sono ancora scettici e pessimisti nei confronti di queste tendenze, riportiamo un dato fondamentale: i matrimoni dei millennial sembrano essere di maggiore qualità, anche se meno frequenti. Tra il 2008 e il 2016 il tasso di divorzio è calato del 18%. Questi numeri sono stati raccolti da uno studio condotto da Phillip Cohen, dell’Università del Maryland. L’autore dello studio conclude affermando che i millennial stanno adottando un criterio sempre più selettivo quando si parla di matrimonio.

Il loro obiettivo consiste nel distinguere le relazioni passionali da quelle che potrebbero sfociare in un matrimonio, visto che non sempre le due tipologie coincidono. Cercano maggiore stabilità di coppia, una relazione che regga col tempo, una convivenza che possa essere gratificante e una sicurezza economica indispensabile.

Non spaventiamoci quindi di fronte ai cambiamenti culturali e sociali importanti. L’istituzione del matrimonio non sta perdendo valore tra i giovani, ma sta semplicemente subendo una diversa interpretazione e valorizzazione.


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