Il rancore: una spina nel cuore

Il rancore: una spina nel cuore

Ultimo aggiornamento: 17 aprile, 2016

Provare rancore significa sentire una rabbia forte e costante, che non si riesce a mandare via. La maggior parte di noi si è ritrovata in una situazione simile. In alcuni casi, questo sentimento può trasformarsi in un desiderio di vendetta e può diventare ossessivo. Arrivati a questo punto, è il momento di fermarsi e di ricorrere all’aiuto di un professionista.

Di sicuro, il rancore è a volte paradossale, poiché alcune persone considerano senza importanza certe situazioni che finiscono per scatenare un conflitto. Per molti altri, invece, un minimo affronto rappresenta un’aggressione di dimensioni gigantesche. Tenendo in conto che, in entrambi i casi, la situazione che ha causato il rancore è la stessa, chi ravviva di più il fuoco delle emozioni scatenate è la persona che ne esce più ferita.

“Quando odiamo qualcuno, odiamo nella loro immagine qualcosa che è dentro i noi”.

-Hermann Hesse-

Se la persona che prova rancore è stata vittima di una grave aggressione, può arrivare a soffrire molto più dell’aggressore stesso, poiché la vittima può provare un sentimento di dolore molto profondo, mentre l’aggressore può sentirsi tranquillo e libero da ogni colpa.

Di fronte al rancore e al risentimento, ci vuole sangue freddo e volontà

donna e colomba

Una delle maggiori difficoltà che implica il rancore ha a che vedere con la sua occasionale mancanza di espressività. Forse l’aggressore non si è nemmeno reso conto di aver ferito la vittima e, nonostante ciò, le dimensioni della ferita vengono ingigantite da un rancore che, sotto ogni punto di vista, è inutile.

Per eradicare il rancore, la cosa migliore è saper perdonare e poi stabilire un dialogo. Un perdono che sia il risultato del raziocinio e della comprensione dei difetti o delle differenze dell’altro può significare un vero e proprio trionfo, sempre se non si giustifichino né si consentano ulteriori aggressioni che non meritano scuse. Sì al perdono, ma non al consenso.

Smettere di pensare a ciò che è successo e andare avanti con la propria vita è davvero utile per curare il proprio cuore. Si tratta di una cura che nasce come risultato della ragione, del buon cuore e della saggezza accumulati grazie all’esperienza con la quale si affronta la vita.

Bisogna analizzare con attenzione perché è accaduto tutto ciò e capire fino a che punto il problema è sorto per colpa nostra o dell’altra persona. Riflettere per trovare una soluzione, anche se parziale, che migliori la situazione e prendere le decisioni necessarie con cervello, obiettività e giustizia. Essere ragionevoli, obiettivi e giusti, in queste situazioni, non è per niente facile, ma ne vale la pena.

Quando si prova rancore, è anche importante sfogarsi, a seconda del proprio carattere e delle dimensioni dell’aggressione. Non bisogna limitarsi a stare in silenzio, perché questo è il seme migliore dal quale può nascere una depressione o un’aggressività profonda, che dopo si trasformano in un altro conflitto irrisolto e in un ulteriore ostacolo.

Non prendere alcuna decisione “a caldo”

coppia che si guarda

Quando i fatti sono recenti e si è ancora molto scossi dalla situazione, è impossibile essere obiettivi, ragionevoli e giusti. È come cercare di spegnere un fuoco con la benzina. Quando si prova rancore, è fondamentale raggiungere un punto di calma dal quale poter iniziare a ragionare. Sapere che la vita continua, che “domani uscirà di nuovo il sole” e che arriveranno ancora molti problemi. La vita è un continuo cadere e rialzarsi.

Non serve a niente nemmeno porsi delle domande che non avranno mai una risposta definitiva né restare ancorati al passato. Ciò che è successo, è successo e ora bisogna guardare avanti. Perdere troppo tempo sui perché e assumere il ruolo di vittima non serve certo a trovare una soluzione al problema. La cosa migliore da fare è partire dal “salvabile”, o persino da zero, e da lì ricostruire ciò che si può, un po’ come se fosse “un punto e a capo”.

La soluzione risiede nella volontà e nel voler uscire da quel rancore. In base a come risolviamo questo genere di situazioni, cresceremo come persone, resteremo ancorati o torneremo persino indietro. Ciò significa che imparare o no da queste situazioni è una decisione personale ed è sempre meglio formarsi per volontà propria che per un obbligo imposto dalle circostanze stesse.

Non fuggire dalla situazione, bensì capirla e accettarla

uomo legato con corde

È importante imparare da ciò che è successo. Se si fa nel modo giusto, invece di rappresentare una disgrazia, con il tempo, un’offesa ricevuta può diventare una solida base sulla quale appoggiarsi per affrontare la vita: lo sforzo necessario per superare il rancore è un grande investimento in se stessi.

Nonostante ciò, se dopo aver agito o, almeno, aver cercato diverse strade, l’aggressore mantiene il suo atteggiamento, la cosa migliore è spianargli la strada perché esca dalla nostra vita. Forse noi non siamo le persone giuste a fargli capire che, comportandosi in questo modo, non arriverà da nessuna parte.

mano con fiore

Non serve a niente continuare a discutere con la stessa persona, perché la ferita diventa sempre più grave e perché, lì dove c’è troppo odio e troppo rancore, l’ambiente può diventare molto problematico e persino pericoloso. È possibile che si scateni una scala di aggressività, con conseguenze tanto imprevedibili quanto nocive.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.