Sherlock Holmes, il potere dell'osservazione
I cambiamenti sociali degli ultimi decenni non hanno diminuito la fama di Sherlock Holmes. In ogni versione, che sia per la televisione o il cinema, il famoso detective è sempre una figura eccentrica e di acuta intelligenza.
Negli ultimi anni sono state create almeno due serie televisive con protagonista Sherlock Holmes e suoi misteri. Prodotto negli USA, Elementary vedeva la partecipazione di attori come Jonny Lee Miller e Lucy Liu. In questa serie, oltre ai dovuti rimandi ai casi che Conan Doyle affidò alla brillante intelligenza di Holmes, si fa uso di metodi deduttivi impiegati da investigatori reali e in medicina legale.
Sherlock era invece prodotta dalla BBC ed è stata trasmessa in Italia nel 2013. In questo caso a indossare i panni del detective londinese era Benedict Cumberbach, affiancato da Martin Freeman. La serie britannica punta più sull’uso della tecnologia e dell’ingegno.
In ogni caso, nel personaggio di Sherlock Holmes la costante è una capacità di deduzione fuori dal comune che fa di lui una figura indispensabile nella risoluzione dei misteri più intricati.
Sherlock Holmes
Sherlock Holmes è il personaggio creato dalla fantasia di Arthur Conan Doyle. La sua prima apparizione risale a più di un secolo fa: nel 1887 veniva pubblicato Uno studio in rosso (A Study in Scarlet). Per quarant’anni le avventure del detective britannico furono pubblicate su riviste e giornali. Conan Doyle, che arrivò a detestare profondamente il suo personaggio (tanto quanto il suo pubblico lo adorava), lasciò alla sua morte quattro romanzi e 56 racconti con protagonista questo personaggio.
La dinamica è sempre la stessa: Sherlock attinge alle sue capacità deduttive per risolvere i casi difficili che gli vengono affidati dalla polizia o da privati. Amante degli enigmi, li affronta come una sfida, un divertimento per la mente, quasi una droga.
Possiamo vedere in Conan Doyle un pioniere della scienza forense in campo letterario. Un esempio è l’introduzione del sistema d’identificazione biometrico ideato dal criminologo francese Alphonse Bertillon, basato in parte sull’analisi delle impronte digitali.
Un’abilità che va riconosciuta a Sherlock Holmes è quella di vedere dove gli altri non vedono; ma anche la capacità di calcolo delle probabilità e di formulazione di collegamenti logici. È come un gioco di magia che improvvisamente si apre ai nostri occhi.
I vantaggi della capacità di osservazione
Quella di saper osservare persone o situazioni è un’abilità straordinariamente utile. Uno dei vantaggi è la possibilità di riconoscere in essi piccoli schemi di comportamento. In questo modo ci possiamo avvantaggiare nelle semplici conversazioni, nei colloqui di lavoro, nei discorsi in pubblico o in qualunque altro contesto.
Spesso non prestiamo sufficiente attenzione al nostro ambiente circostante. Il brillante detective, invece, ci insegna il valore che risiede nei dettagli. Piccoli aspetti nel carattere, nel fisico o negli abiti di una persona, ad esempio, ci rivelano i suoi interessi o il suo mestiere.
In questo senso, la tecnologia non ci aiuta. Abbiamo la possibilità di essere sempre aggiornati su quello che succede all’altro capo del mondo, ma abbiamo perso l’abitudine di leggere nel viso o nei gesti di chi abbiamo di fronte in carne e ossa. La nostra pazienza, la nostra capacità di sopportare la noia è bassa; siamo infatti spesso impegnati su due compiti alla volta (leggere e guardare la tv) nel caso in cui una delle due attività finisse per annoiarci.
Vedere e osservare
Nel racconto Uno scandalo in Boemia Holmes spiega a Watson la differenza tra osservare e vedere.
“Quando mi date le spiegazioni – osservai – le cose mi appaiono sempre così ridicolmente semplici che potrei arrivarci da solo, però a ogni successivo passo del vostro ragionamento resto confuso finché non me lo spiegate. Eppure credo di avere occhi buoni quanto i vostri.
– Certamente – rispose, accendendo una sigaretta e calandosi di peso in una poltrona. – Voi vedete, ma non osservate. La distinzione è chiara. Per esempio, avete visto spesso i gradini che portano all’ingresso di questa stanza.
– Sì.
– Quanto spesso?
– Be’, centinaia di volte.
– E quanti sono?
– Quanti! Non lo so.
– Ecco, non avete osservato. Avete solo visto. Questa è la mia opinione. Io so che sono diciassette gradini perché li ho visti e osservati.”
Come sviluppare le abilità di Sherlock Holmes?
Potete sviluppare la nostra capacità di osservazione con questi esercizi:
- Osservare i dettagli del contesto in cui ci si trova: contate le scale, il numero delle finestre… Annotate le vostre osservazioni su un quadernetto. Con il tempo non avrete più bisogno di scriverle.
- Condividere le proprie impressioni. Tutti noi esercitiamo la logica, ma spesso non condividiamo le nostre conclusioni con gli altri. Provate a farlo e potrete contare su un feedback utile a migliorare la capacità di ragionamento.
- Prestare attenzione agli schemi di comportamento: il mondo ne è pieno. Osservando una persona abbastanza a lungo, potrete imparare quali gesti o espressioni sono associate a specifiche emozioni.
Doyle, come tutti gli scrittori, è anche un po’ imbroglione. Ha il potere di creare le piste e di dirigere le interpretazioni di Holmes. Ma ciò nulla toglie all’ammirazione per questo incredibile e immortale personaggio e al piacere che ci dà seguire le avventure al 221b di Baker Street.