Un cortometraggio sul valore delle piccole cose
Se vi parliamo di film d’animazione che ha come protagonisti dei robot, siamo sicuri che penserete subito a WALL-E. Ebbene, speriamo che dopo aver visto questo cortometraggio che vi presentiamo di seguito, troverete uno spazio nel vostro cuore anche per qualcuno chiamato Bibo, e che imparerete a valorizzare le piccole cose.
Bibo è un vecchio robot, che vive una routine sempre uguale, che lo obbliga a continuare a vivere. La sua esistenza è retta da piccole cose, che gli danno la forza di vivere e di respirare… Bibo vende gelati e ama il suo lavoro, poiché fa felice qualcuno: una bambina.
In realtà, siamo sicuri che dopo aver visto questo cortometraggio, vi farete molte domande, perché i creatori di questo capolavoro hanno scelto con attenzione il loro personaggio, così come il contesto in cui farlo muovere.
In un certo senso, i robot sono quegli esseri apparentemente artificiali e senza vita che, in un futuro, saranno costretti ad imitare tutte le nostre azioni e perché non dirlo, anche le nostre emozioni. Vi invitiamo a riflettere su quest’argomento.La vita immaginaria di Bibo: una storia sulla condizione umana
Potremmo dire senza sbagliarci che questo personaggio dall’aspetto quadrato, un po’ meccanico e un po’ vuoto dentro, rappresenta molte dimensioni che ci caratterizzano. L’umanità, quella razza che continua ad ergersi più in alto delle macchine.
- Anche noi creiamo ferrei meccanismi di difesa per proteggere la nostra realtà.
- A volte, la routine, le abitudini e i piccoli gesti creano il nostro intero universo, quello che ci permette di sopravvivere in un modo o nell’altro. Ebbene, non è una vita completa, ma è un modo per salvarsi, mediante il quale mantenere forza e dignità.
- A Bibo piacciono le cose semplici: scaldarsi i piedi davanti alla stufa, dondolarsi su una seggiola e respirare la tristezza provocata dalla nostalgia… È una creatura che rappresenta molto bene la parte della nostra condizione umani in un determinato momento, quando abbiamo smesso di esistere.
I mondi illusori che ci tengono in vita
Tutti abbiamo le nostre illusioni, i nostri mondi interiori che, a volte, sono l’unico modo per trovare la forza di alzarci la mattina. Questa sensazione dovrebbe essere saltuaria, nessuno dovrebbe vivere solo grazie ai suoi meccanismi di difesa, ai suoi sogni e alle sue false illusioni.
I creatori di questo cortometraggio, che ha ottenuto grande successo, sono Anton Chistiakov e Mikhail Dmitriev. Secondo gli stessi, quello che volevano trasmettere in questo delicato, simbolico ed emotivo cortometraggio è una semplice riflessione sul ciclo vitale degli esseri umani.
- Durante un periodo determinato, le persone svolgono una funzione nella società, come Bibo in passato, quando vendeva gelati.
- In seguito, arriva un momento in cui tutto cambia e ci vediamo obbligati a vivere solo dei nostri migliori ricordi del passato. Ci aggrappiamo a quel meccanismo di difesa in cui il valore delle piccole cose ci riporta ad emozioni già vissute, che si trasformano in autentici pilastri, che ci permettono di continuare a vivere, e di andare avanti.
- La condizione umana in questo cortometraggio è presente in un solo robot, che rappresenta, apparentemente, le ultime pulsioni della nostra razza: la malinconia, il ricordo, la tristezza e l’affetto immenso per le persone amate, che ci spingono a fare l’impossibile. Anche a creare un mondo immaginario, che ormai non esiste più.
Godetevi questo cortometraggio. E soprattutto…condividetelo!